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Piu' verde in Lombardia

30 aprile 2002


Title: Corriere della Sera - Edicola
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LOMBARDIA     
IL RISANAMENTO

La Regione: «Abbiamo più verde di 30 anni fa»

MILANO -«Preoccuparsi per queste foreste è sacrosanto. Ma d’altra parte bisogna aggiungere che in Lombardia stiamo lavorando dal 1976, data della prima legge forestale, per non perdere troppo verde». Franco Grassi, dal 1972 funzionario regionale, oggi dirigente dell’ Unità organizzativa Pianificazione ambientale e gestione parchi non ha dubbi: «Non abbiamo dati, ma sono certo che in Lombardia abbiamo più boschi oggi di quanti non ce ne fossero trent’anni fa. Perchè abbiamo recuperato e risanato molte aree: penso al Parco Nord di Milano, sorto dove c’era la Breda». In Lombardia, oggi, le superfici a bosco sono circa 490 mila ettari, dei quali 110 mila sono dentro parchi o aree comunque protette. «Nel 1983, quando la Regione varò il suo sistema dei parchi, che significa gestione coordinata di 25 parchi, un’ottantina di riserve e una quindicina di monumenti naturali, in Lombardia era protetto oltre il 16% del territorio, contro una media nazionale del 3%. Oggi siamo saliti al 22%». Torniamo ai boschi: sono quelli di conifere, nelle valli alpine, a rappresentare la fetta maggiore del territorio boscato. Sono diversi, dunque, da quella vegetazione di pianura che agricoltura, strade, urbanizzazione, hanno quasi completamente cancellato. «Tuttavia anche per queste foreste la legge regionale parla chiaro, fin dal 1976: di quell’anno - spiega Grassi - sono le prime disposizioni che regolano il taglio delle piante di alto fusto. Dall’anno seguente, una legge ancora più severa, dentro i parchi tutela non solo i boschi ma anche le piante singole: chi le abbatte abusivamente va incontro a multe salate, che arrivano a quattro volte il valore del legname sul mercato». In questo modo sono state protetti i boschi di montagna ma anche, per esempio, i castagni secolari del parco Colli di Bergamo.
Non è tutto: «La legge del ’77 chiede ai parchi il massimo impegno per trasformare in bosco d’alto fusto il bosco ceduo: significa rinunciare ad usare il legname, aspettare 40, 60 anni prima di tagliare le piante. Il contrario di quanto accadeva durante la guerra quando, per il bisogno della carbonella necessaria a scaldare le case, tanti alberi erano stati tagliati».
La politica di risanamento della Regione viaggia su binari diversi: da un lato i finanziamenti ai parchi per rimboschire zone rimaste senza alberi («ricostruire» i boschi) o dove gli incendi (sempre dolosi) hanno devastato la macchia. Come è accaduto poche settimane fa _ ultimo di una lunga serie di episodi -nel Parco dell?Alto Garda Bresciano. D’altra parte, altri fondi, sempre per i parchi, vengono destinati all’acquisto di nuovi terreni: «Al parco Ticino abbiamo dato un finanziamento di 775 euro per comperare dei boschi a Cuggiono - spiega Grassi. - Lo stesso abbiamo fatto per i parchi Adda Sud (415 mila euro) e Colli di Bergamo (258 mila euro)».
«I boschi hanno un valore biologico e paesaggistico enorme - conclude Grassi. -Certo, nella nostra regione quelle stesse industrie che hanno portato il benessere hanno cancellato il verde. Ma guardando indietro, ripensando al passato, dico che abbiamo fatto e stiamo facendo un buon lavoro».
L. Gu.


Lombardia



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