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CRONACA_MILANO |
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IL CASO
Era già ricoverato nellhangar laereo «disperso» alle Groane
SENAGO - Risolto il «giallo» dellaereo ultraleggero scomparso nel pomeriggio di domenica. Alla base di tutto, un difetto di comunicazione che ha impegnato due compagnie dei carabinieri, vigili del fuoco e protezione civile nella disperata ricerca del velivolo per circa 5 ore. Mentre oltre cinquanta uomini perlustravano i boschi e i campi delle Groane, i due piloti avevano già recuperato laereo, aiutati da un gruppo di amici. In fretta, lhanno smontato e caricato su un furgone e poi, tranquillamente, lhanno riposto nellhangar preso in affitto allaeroporto di Bresso. «Non capisco da dove sia sorto il malinteso - commenta il presidente dellaereoclub di Bresso, Roberto Manzaroli -: noi abbiamo seguito le procedure standard che vengono applicate in questi casi e, una volta ritrovato laereo, abbiamo informato le autorità competenti. Probabilmente è venuta a mancare la comunicazione tra le diverse forze dellordine». Il velivolo autocostruito, modello «Varieze» da turismo, era partito attorno alle 14 dallo scalo di Bresso per un semplice volo di piacere. Verso le 17, i due piloti hanno comunicato con la direzione dellaeroporto, segnalando un calo di potenza del motore. «Li ho sentiti alla radio - racconta Roberto Manzaroli -. Loro avrebbero voluto atterrare in ogni caso a Bresso, ma abbiamo consigliato di non avvicinarsi per problemi di sicurezza: le case sono vicine allo scalo. Abbiamo invece suggerito di individuare unarea libera vicina ove fermarsi. Proprio sotto di loro hanno avvistato un prato abbastanza ampio per atterrare, nei pressi di Varedo, a 240 gradi dalle ciminiere della zona industriale al confine con Senago. Ad un velivolo come quello bastano 300 metri per fermarsi». Per controllare che latterraggio di fortuna avvenisse senza incidenti, la centrale ha contattato laereo in volo più vicino alla zona dellemergenza. I piloti del secondo apparecchio, dotato di Gps per definire con precisione le coordinate dellatterraggio, si sono avvicinati e hanno seguito loperazione dei colleghi. A quel punto - come richiede la procedura in caso di incidente - le coordinate sono state trasmesse alle forze dellordine, allautorità aeronautica di Linate nonché al gruppo di amici (tra laltro proprietari del velivolo) dei due sfortunati piloti. Mezzora dopo, amici e piloti si sono ricongiunti sul luogo dellatterraggio, hanno recuperato lultraleggero e si sono diretti allo scalo di Bresso, dove sono arrivati poco prima delle 22. La lieta conclusione della disavventura è stata comunicata subito a Linate e alle forze dellordine. La notizia non è arrivata, però, proprio a coloro che erano ancora alla ricerca del velivolo dato per disperso. Per alcune ore si sono susseguite notizie confuse, in cui venivano indicati diversi luoghi di atterraggio: nella zona del canale Villoresi, nel torrente Seveso, nel parco delle Groane, addirittura nel campo sportivo di Senago. Si era temuto anche per la vita dei piloti perché, secondo alcune agenzie di stampa, laereo era andato distrutto dopo essere precipitato. Soltanto a notte inoltrata, quando ormai i militari e la protezione civile avevano sospeso le ricerche, la comunicazione è arrivata a tutti.
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Simona Elli
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Cronaca di Milano
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