MILANO «Sto seriamente pensando di lasciare questo manicomio, ma credo nella potenzialità di questa società che, se gestita managerialmente, potrebbe autofinanziarsi. E per me parla il bilancio che quest'anno chiuderemo con circa 7 milioni di attivo con un contributo comunale di 4 miliardi, dopo anni in cui il passivo ammontava a diverse centinaia di milioni nonostante il supporto dell'Amministrazione». Parole di Ernesto De Filippis, da circa un anno al timone di Milanosport, società diventata, spesso a torto, capro espiatorio dei mali dello sport milanese. È accusata di gestire l'attività sportiva, che ha un valore sociale, come un'azienda privata, di avere impianti fatiscenti e tariffe sempre più care. Per non parlare dei custodi scesi in sciopero pur di non passare sotto la gestione di Milanosport. Un periodo difficile per De Filippis e ora, dopo la polemica scoppiata tra l'Asystel Milano e l'assessore Aldo Brandirali, Milanosport potrebbe vedere migrare dal Palalido la formazione simbolo della pallavolo meneghina dopo l'abbandono, da questa stagione, dell'Olimpia Milano, che ha preferito trasferirsi al PalaVobis. Meta della società di Antonio Caserta dovrebbe essere il Forum. «Abbiamo avuto ieri insieme all'assesore Brandirali dice De Filippis - un incontro con il presidente dell'Asystel che ci ha presentato la proposta del Forum. Gli detto: Accettala. Se ci credi vai. Ma penso che alla fine rimarranno al Palalido». Anche perché l'oggetto di tanto contendere è l'uso di una palestra secondaria e con un po' di buon senso da entrambe le parti... «Finalmente l'accordo è stato trovato. Già nell'ultimo incontro Brandirali li aveva invitati a fare un sopraluogo alle palestre Murat e Ripamonti che presentavano l'altezza adeguata e dove avrebbero potuto tranquillamente allenarsi. Montali ha fatto la visita agli impianti e ha trovato solo la superficie da sostituire, spesa che possiamo affrontare». Insomma la palestra è solo uno dei problemi. «A prescindere dalle questioni tecniche di Montali in cui non voglio entrare, il discorso dell'affitto palestra, per il basket come per il volley, è un falso problema. Una squadra di pallavolo di serie A costa 5-6 miliardi, una di pallacanestro 10 miliardi: io auguro a Caserta e a Tacchini di arrivare a un pareggio di bilancio, ma di fronte a queste cifre, l'affitto di 250 milioni è l'ultimo dei loro problemi. Io potrei dare l'impianto gratis ma anziché perdere, per esempio, 5 miliardi perderebbero solo 4.750 milioni a stagione e la situazione non cambierebbe. Ecco perché dico che questo è un falso problema. Per me i problemi sono altri». Sempre rimanendo al Palalido (nella foto), qualcuno è preoccupato per l'installazione di antenne della H3G sul tetto dell'impianto. «Voglio tranquillizzare tutti. Questo è per noi un accordo commerciale con un'azienda che è partner di Milanosport per quello che riguarda la telefonia Umts. Il contratto stipulato prevede la possibilità di installare antenne su siti e impianti che comunque devono ancora essere identificati. Ma tutto ciò avverrà solo su previa autorizzazione degli organismi competenti e degli enti preposti a questi controlli. Se ci saranno queste condizioni e se ci sarà l'assenso dalle leggi si farà, al contrario non ci sarà alcuna installazione di antenne. Comunque questa tecnologia lavora a bassa frequenza (50 watt) per cui le onde sono pari o di poco maggiori di quelle emesse da un televisore o un frigorifero».
di Pietro Balzi
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