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Corriere della Sera - Un urlo nell'ultimo contatto radio: «Molla tutto»

25 settembre 2000



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LO SCHIANTO

Un urlo nell'ultimo contatto radio: «Molla tutto»

Aveva 46 anni, e quasi metà della sua vita l'aveva trascorsa volando: «È impossibile, non riesco a credere - diceva ieri uno dei suoi amici, guardando i rottami dell'elicottero - che Davide sia morto in questo modo». Eppure, tra la gente dell'aeroporto di Bresso, lo stato d'animo che si coglie a neanche due ore dallo schianto che ha ucciso Davide e il suo amico 38enne, Antonio Curatolo, nonostante tutto è impregnato di quella specie di fatalismo che - dicono - è quasi il denominatore comune di chi a volare è abituato: per cui, alla fine, anche uno come Davide Genovesi, istruttore da una vita nonché direttore della «Atal», società di servizi aerei vari nonché scuola di volo a tutti gli effetti, anche uno così può cadere e «si vede - dice un altro che lo conosceva - che era destino che accadesse». La Atal ne ha cinque, di elicotteri: due «Huges 300» leggeri, con doppi comandi, come quello caduto; poi due «206» un po' più grossi, infine un quinto più potente ancora. Il fratello di Davide, ai bordi del prato, guardando gli uomini in divisa che finivano i rilievi non riusciva a dire neppure una parola. Davide era originario di Viadana, nel Mantovano, e viveva a Milano ormai da diverso tempo: ieri mattina aveva volato per ore, prima verso Casale Monferrato, poi ancora sopra il Parco Nord. Infine, a metà pomeriggio, l'appuntamento con l'amico Antonio. Non per una lezione, solo per fargli fare un giro. Pochi minuti in tutto, alla radio dell'aeroporto avevano già comunicato di essere sulla via del rientro. Quando l'operatore, all'improvviso li ha sentiti urlare: «Molla tutto! Molla!», ha gridato Davide all'amico. Che avesse lasciato per un istante i comandi all'amico? «Qualunque ipotesi - ha detto il magistrato intervenuto sul posto - è per ora prematura e azzardata».


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