@BORDERO:#CODICE_ERRATO #00000@@ OSNAGO - Concluse le complesse discussioni sul raddoppio della Milano-Lecco, il Comune di Osnago potrebbe trovarsi ad affrontare un nuovo e ben più impegnativo problema. Nel recente convegno sulla viabilità a Varenna, tra gli argomenti da discutere, è stato riproposta l'ipotesi di un mega-polo ferro-gomma da realizzare sull'area confinante col nuovo depuratore, ovvero nella Valle della Molgora. Presente al convegno, il sindaco Marco Molgora ha motivato la sua decisa opposizione, come cittadino prima ancora che come sindaco. «Premesso che il nostro consiglio comunale aveva già respinto all'unanimità l'ipotesi avanzata qualche mese fa, e ripresentata a Varenna dagli autostrasportatori, vorremmo sottolineare come la nostra non sia un'opposizione preconcetta. E' questione di metodo. Prima di presentare progetti, è necess ario procedere alle opportune verifiche; urbanistiche, ambientali, di viabilità. Dei vincoli esistenti. Altrimenti ci sembra la solita storia. L'occupazione di un'area verde che i cittadini, di Osnago o di altri comuni, hanno salvato a costo di grossi sacrifici. Voglio anche ricordare, che su quel tratto di binari, esiste un tunnel, pur breve, che non potrebbe essere bypassato. La mozione è stata inviata alla Regione, al Ministero dei Trasporti, in Provincia e al Parco del Curone». Continua l'amministratore :«Il potenziamento del trasporto ferroviario e la razionalizzazione della viabilità sono obiettivi che condividiamo da anni. ma questo non significa distruggere una parte di territorio, la valle della Molgora. Solo un paio di anni fa abbiamo cancellato, con molte polemiche, una variante che pr evedeva, non lontano dalla località indicata, la costruzione di 50mila metri cubi di volumetria. Con quale coraggio un amministratore potrebbe anche solo accennare ad un progetto che andrebbe ad annullare l'intera zona verde». A ritornare sull'argomento è anche l'amministrazione provinciale :«Come è emerso dal convegno - spiegano da Villa Locatelli - tra i problemi che affliggono il trasporto merci e passeggeri, ci sono gli elevati livelli di congestione, la mancanza di infrastrutture, l'inquinamento acustico e atmosferico. Vero e proprio asse portante delle comunicazioni legate ale attività produttive e commerciale, gli automezzi che si dedicano a questo sono anche quelli di maggior impatto ambientale. Occorrono nuove ferrovie e nord di Milano, ma vanno salvaguardate le aree (poche) agricole o mantenute a verde». S.P.
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