Sono iniziati ieri, nel piazzale davanti alla stazione Centrale, i lavori di allestimento del cantiere per la rimozione dell'«Alba di Luce» da piazza Duca d'Aosta. L'opera dell'architetto britannico Ian Ritchie, come annunciato dal vicesindaco Riccardo De Corato, che ha la delega all'Illuminazione cittadina, verrà definitivamente smantellata entro settembre. Alta 30 metri, la scultura pesa 75 tonnellate ed è ricoperta da 120 chilometri di fibre ottiche che si illuminano. Il suo smantellamento, deciso dopo una lunga serie di polemiche di critici ed intellettuali (in testa il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi) non sarà cosa facile. «L'intervento - ha sottolineato il vicesindaco - sarà comunque portato a termine a costo zero per l'amministrazione, grazie alla pubblicità esposta sui ponteggi del cantiere». Due le ipotesi per una nuova collocazione dell'Alba: la prima soluzione è quella del Parco Nord, l'altra al centro Bonola. Il presidente della zona 8 infatti si era fatto avanti per primo, nel novembre dello scorso anno, per proporre la candidatura del proprio circondario ad ospitare la struttura. Poco più tardi l'idea era stata raccolta anche dal consorzio Parco Nord che, nonosdtante l'opposizione del sindaco di Sesto, Filippo Penati («Non dobbiamo diventare il cimitero delle opere che non piacciono più a Milano») aveva offerto di sistemarla in un prato davantio all'incrocio tra via Clerici e via Fulvio Testi, al confine tra Sesto e Milano. Inaugurata il 18 gennaio 2001, l'opera era stata scelta tra le 500 proposte presentate al concorso indetto dal Comune due anni prima. Costata due miliardi di lire, è stata finanziata dall'Aem e dal gruppo bancario San Paolo Imi. «Sarà l'artista a decidere dove collocarla», aveva detto in un primo tempo il vicesindaco De Corato. Ma l'architetto Ian Richie, dopo l'incontro avvenuto a febbraio in commissione monumenti, si era detto disponibile a qualunque soluzione logistica indicata dal Comune. «Quel che fin d'ora è certo - spiega il vicesindaco - è che, nel rimontare l'opera, i cavi in fibra ottica andranno definitivamente perduti e dovranno essere sostituiti da cavi nuovi. È anche ipotizzabile una riduzione dell'opera in altezza. Ma chi deciderà di ospitarla dovrà decidere anche quanto spendere nell'impianto di illuminazione». E' evidente che l'opzione costo zero per l'Amministraziione riguarda il trasloco, ma non si estende alle nuove fibre ottiche, un affare dunque o del Consorzio Parco Nord o della zona Bonola.