@BORDERO:#CODICE_ERRATO #00000@@ SESTO SAN GIOVANNI Cinquanta chilometri di piste ciclabili per combattere lo smog e le code in automobile. Mentre in tutta la Lombardia i problemi della mobilità sono tornati in primo piano, costringendo le autorità ad attuare soluzioni drastiche, il Parco Nord Milano lancia la sua sfida ambientale. Lo fa per bocca del presidente Angelo Di Pasquale, che parla dei parchi della cintura milanese come un prezioso bacino per progettare la mobilità futura. No, niente strade nei parchi, questo chiaro. Di Pasquale rilancia, invece, il ruolo della buona vecchia bicicletta come mezzo di trasporto non soltanto utile nel tempo libero, bensì anche per raggiungere il lavoro e i centri commerciali. Sul tavolo, Di pasquale, mette progetti per oltre 50 chilometri di piste ciclabili. E dice: «Non si tratta di sole idee, ma di una proposta concreta che in buona parte è già stata attuata. Ora stiamo lavorando alla realizzazione di tre nuovi ponti che scavalcheranno autostrade e vie di comunicazione, per garantire il passaggio sicuro da un parco all'altro». Il Parco Nord può già contare su oltre 15 chilometri di piste ciclabili già perfettamente funzionanti che collegano Sesto, Cinisello, Milano e Bresso utilizzando tre ponti. Entro due anni saranno pronti tre nuovi cavalcavia ciclo pedonali che permetteranno di raddoppiare i collegamenti con Sesto e Milano. Un nuovo ponte servirà, invece a collegare Cusano al parco, e da lì si potrà raggiungere anche il parco del Grugnotorto, dove sono già in progetto altri chilometri di piste ciclabili. Numeri alla mano, per il presidente del Consorzio Parco Nord, questo significa che entro due tre anni al massimo, sarà possibile andare da Cormano a Sesto San Giovanni senza attraversare nessuna strada, oppure da Nova Milanese a Milano, senza semafori e incolonnamenti. Insomma, per chi non teme freddo e pioggia, la bicicletta potrà diventare un'alternativa valida sia per raggiungere il posto di lavoro che per fare le commissioni di tutti i giorni. E questo, nonostante la pigrizia dei comuni del Nord Milano che fino ad oggi non hanno mai dato grande importanza alla creazione di reti di piste ciclabili «La cosa importante - sostiene il presidente del polmone verde del Nord Milano - è che i cittadini devono poter contare su infrastrutture sicure e funzionali. Non serve a nulla fare 500 metri di pista ciclabile che poi si interrompe nel bel mezzo di una strada trafficatissima. Noi abbiamo progettato, invece, una rete di sentieri che è in grado di mettere in collegamento tutti i comuni del Nord Milano, nessuno escluso. Ma soprattutto, consente di viaggiare in bicicletta lontano dalle strade intasate e cariche di smog».
di Rosario Palazzolo
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