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Parco di Monza

12 dicembre 2001


Title: La rivoluzione bussa in Villa
12 Dic 2001 06:07
 


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  Pag. 16 -   SPORT BRIANZA
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  Pag. 21 -   COSTUME SOCIETA
  Pag. 23 -   MILANO PRIME VISIONI
La rivoluzione bussa in Villa


MONZA Palazzo Marino cede il testimone della Villa Reale al Pirellone ma si ritaglia un ruolo di primo attore nel Parco.
Il risultato di questa rivoluzione, che sta per tracciare nuovi confini di proprietà e di competenze nel complesso monumentale Parco-Villa, è un doppio ente di gestione che tornerà a separare le sorti della reggia piermariniana e del grande polmone verde che la circonda. Mentre la Villa verrà gestita dal Comune di Monza, dalla Regione, dalla Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici e dalla Fondazione Cariplo (che ha già fatto un primo passo contribuendo con un finanziamento di 3 miliardi al ripristino del tetto), il Parco sarà amministrato dai due comuni, Monza e Milano, dal consorzio del Parco della Valle del Lambro, dalla Regione e dalla futura provincia di Monza e Brianza.
E' il percorso definito lunedì dall'incontro fra il sindaco di Milano, Gabriele Albertini, e il primo cittadino di Monza, Roberto Colombo. Obiettivo del vertice, spiega Colombo, «chiarire le questioni riguardanti la Villa Reale, il Parco e l'Autodromo».
Durante l'incontro Albertini ha ribadito l'intenzione di cedere gratuitamente la Villa Reale, di cui dal '96 il Comune di Milano è comproprietario con Monza, al Pirellone, che vuole utilizzare una parte dell'ala nord e le otto stanze del corpo centrale come sede di alta rappresentanza. Ora si sta valutando se l'operazione è tecnicamente fattibile, visto che lo Stato cinque anni fa ha ceduto la reggia in «proprietà indivisa» ai due comuni.
«Stiamo aspettando le risultanze legali per vedere come procedere», dice Colombo.Per chiarire la situazione domani in Regione i rappresentanti dei due comuni e della Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici incontreranno Giuliana Dionisio, dirigente dell'Agenzia del Demanio.
«La Villa Reale non è tra le priorità dell'amministrazione di Milano - spiega Roberto Colombo -. Palazzo Marino ha contribuito alla fase progettuale e ha fatto il suo dovere sulle urgenze, ma preferisce dirottare i suoi sforzi sul Parco cedendo la sua parte alla Regione, che al contrario è determinata a restaurare insieme con Monza questo bene, destinato a diventare, oltre che il punto di partenza di un percorso artistico e culturale, anche una sede di alta rappresentanza. Per recuperare la sola Villa occorreranno almeno 100 miliardi oltre a quelli già stanziati in questi mesi». Il Comune di Milano abbandonerà la Villa ma non il Parco, che continua a considerare strategico per l'autodromo e per gli altri suoi gioielli, come il Mirabellino, destinato ad ospitare la sezione di Botanica del Museo di Storia Naturale. Proprio il Mirabellino è l'unico edificio del Parco rimasto allo Stato: i Comuni di Monza e Milano ne hanno richiesto la cessione.

di Monica Guzzi


 

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