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L'Idroscalo non avra` la sua ``Milanosport''

08 dicembre 2001


Title: La Repubblica Extra - Il giornale in edicola
SABATO, 08 DICEMBRE 2001Stampa questo articolo
 
Pagina 9
 
Provincia, il gruppo di maggioranza blocca il progetto sostenuto dal presidente
 
Forza Italia boccia la Colli "L'Idroscalo non si privatizza"
 
 
 
Stop alla delibera che affida la gestione della struttura a un'istituzione esterna
 
GIUSEPPINA PIANO

Che sia stata Forza Italia, il suo partito, a fermare la rivoluzione per l'Idroscalo proprio a Ombretta Colli non è andata giù. Eppure, sono proprio i consiglieri azzurri a dire che così com'è non potrà passare il progetto disegnato per il mare dei milanesi. Il gruppo forzista dice no alla delibera licenziata dalla giunta provinciale per dare vita autonoma alla gestione dell'Idroscalo, creando un'istituzione esterna alla Provincia. E a Palazzo Isimbardi si racconta che la presidente Colli, all'imprevisto niet, sia andata su tutte le furie.
La storia. La giunta Colli ha approvato una settimana fa una delibera che rivoluziona l'Idrsocalo: la gestione di tutte le attività che vi si svolgono, che oggi dipende direttamente dalla Provincia, verrà esternalizzata e affidata a una costituenda «Istituzione Idroscalo». Una sorta di ente autonomo, con un proprio presidente e un Consiglio di amministrazione. Di fatto, sarebbe il primo passo verso una privatizzazione dei servizi. Modelli di questo tipo in argomento già ve ne sono eccome, su tutto Milanosport che è una Spa e gestisce gli impianti sportivi del Comune di Milano. Non solo. Mentre la delibera viene licenziata dalla giunta Colli, circolano a Palazzo Isimbardi già i nomi di chi sarà chiamato a guidare la costituenda «Istituzione Idroscalo»: Cesare Cadeo, volto della Tv ed ex assessore allo Sport proprio della Provincia, e il consigliere comunale di Forza Italia Andrea Mascaretti.
Fin qui l'iter ufficiale e formale. Il resto è storia politica, con la rivolta dei consiglieri provinciali di Forza Italia consumata non in una sede ufficiale ma nelle segrete stanze. Martedì, una riunione di tutti i consiglieri forzisti decide la linea del no: «O la giunta ritira la delibera, oppure se arriva in commissione noi la bocciamo e la rimandiamo indietro». Linea presa all'unanimità. L'unica via d'uscita per la giunta, a questo punto, è trattare una nuova versione del testo. Cosa hanno contestato i consiglieri? Non certo il principio dell'esternalizzazione dei servizi, credenza granitica in un partito come Forza Italia. Ma ragioni di merito: non si capiscono gli obiettivi del progetto né le motivazioni, si preferirebbe comunque nel caso un'azienda speciale o una spa. Ma soprattutto, quello che ha fatto infuriare un po' tutti è stato il metodo: la giunta ha fatto di testa propria, senza consultare il gruppo o spiegare cosa stava facendo.
Per il portavoce ufficiale di Palazzo Isimbardi, invece, niente è successo: «La delibera è stata approvata dalla giunta, dovrà essere messa in calendario per la commissione consiliare e sarà presa in esame dopo l'approvazione del bilancio».


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