BRESSO Alla fine, «Babe il maialino coraggioso» non ce l'ha fatta. Il cucciolo ribelle, quasi certamente un incrocio tra un maialino e un cinghiale, è stato messo in gabbia ieri pomeriggio, dopo che, per tre giorni, guardie parco, forze dell'ordine, semplici cittadini e cacciatori di frodo, avevano invano tentato di acchiapparlo. Ma in questa storia, che ha tutto il sapore di una bravata di mezza estate, le sorprese sembrano non finire mai. Proprio ieri pomeriggio, mentre l'ennesima battuta di caccia pacifica incalzava tra i boschi di Parco Nord, si è diffusa la voce che il cinghiale ribelle non fosse uno solo, bensì due. Il sospetto, che ancora non è stato del tutto fugato, viene da una logica conclusione: molti dei volontari impegnati alla ricerca del maiale, affermano, infatti, di aver visto due diversi mammiferi, un adulto ed un cucciolo. Nessuno li ha mai visti insieme,
ma in molti giurano che in quel boschetto i cinghiali fossero più d'uno. Dopo tre giorni di trepidazione, l'animale che si era preso gioco di tutti, è stato catturato. Ieri pomeriggio, verso le quattro, una squadra di esperti dell'Enpa, ha circondato il boschetto che si trova alle spalle della Montagnetta di Parco Nord, piazzando alcune grosse gabbie all'interno delle quali è stato sistemato del cibo. Sono bastati pochi minuti di attesa e il maialino, sfinito dalle continue fughe e forse affamato, dopo tre giorni trascorsi a cibarsi di sole foglie e bacche, si è lasciato ingabbiare, mettendo fine alla sua corsa. L'animale sarà, quasi certamente, affidato ad una vicina fattoria, dove potrà trovare il meritato riposo. Resta comunque indelebile nella storia di questo parco, la vicenda della sua fuga che ha coinvolto centinaia di persone tra forze dell'ordine, operatori ambientali e semplici curiosi. Tutti impegnat
i a catturarlo e, prima di tutto, ansiosi di poter vedere da vicino questo piccolo «eroe», capace di mettere in scacco tutti. Ieri, il cinghialino ha sorpreso tutti per l'ultima volta. Durante il mattino, molti avevano cominciato le ricerche nella zona di via Don Gnocchi, dove è stato visto per i due giorni precedenti, ma lui, nella notte, si era spostato: aveva attraversato un ponte e si era portato nella zona della Montagnetta, a quasi un chilometro di distanza dal luogo dei primi avvistamenti.
di Rosario Palazzolo
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