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Pattinodromo PRATO: È stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso

18 gennaio 2002


Title: PRATO È stata la classica goccia che
18 Gen 2002 05:00
 


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PRATO È stata la classica goccia che

PRATO È stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopo mesi di problemi, mal funzionamento e soprattutto mala gestione, la mancanza del riscaldamento al pattinodromo ha mandato su tutte le furie dirigenze e giocatori dell'Ecoambiente Nerini. «Ci siamo ritrovati al pattinodromo mercoledì sera per fare allenamento, ma non abbiamo potuto nemmeno iniziare. Era più freddo dentro che fuori conferma il preparatore atletico Attilio Baldanzi . Il motivo? E' finito il gasolio dell'impianto di riscaldamento; ciò che è avvenuto è molto grave, certi problemi dovrebbero essere prevenuti». «Purtroppo continua il preparatore atletico pratese non ne possiamo davvero più di questa situazione, è più di un mese che ci alleniamo in un impianto che non funziona. I problemi sono essenzialmente di due tipi: prima di tutto è una questione di rispetto nei confronti delle società, che pagano e che quindi possono pretendere di avere un servizio efficiente da parte del Comune. Oltretutto siamo spesso costretti ad allenarci con pochi spazi a disposizione».
E lo sfogo si fa ncora più amaro: «Stiamo lottando per vincere lo scudetto e ci ritroviamo ad allenarci poco e male; ciò che è accaduto per le feste esemplifica il comportamento dell'amministrazione: sono state concesse le ferie ai custodi e così per società come noi che necessitano di una programmazione adeguata è stato impossibile svolgere attività in maniera continuativa. E allora perché non concedere una temporanea autogestione alle società che ne fanno richiesta?» Altro problema riguarda invece i settori giovanili... «Il palazzetto viene usato solo per un terzo. Le societ che ne hanno la gestione ne fanno normale uso, ma perché l'amministrazione non applica prezzi politici per cercare di incentivare l'attività giovanile? Sarebbe una soluzione ideale concederlo per esempio dalle 14.30 alle 18 al pattinaggio artistico delle varie società evitando ai bambini di utilizzare 3-4 volte la settimana impianti di fortuna spesso chiusi solo da una copertura ed aperti sui lati».
La prima squadra però soffre di più. «Con una situazione impiantistica del genere è impossibile dice ancora Baldanzi raggiungere quei traguardi che c'eravamo prefissati a inizio di stagione. Oltretutto nell'impianto non possiamo lasciare nessun tipo di attrezzatura perché rischiamo che venga rubata. La responsabilità? Non è dell'assessore Benigni, ma della mentalità del funzionariato che condiziona le scelte politiche».
Filippo Mazzoni


 

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