BRESSO (MILANO) - Proprio l'aeroporto di Bresso, una
"piccola" pista riservata al decollo e all'atterraggio di aeroplani ed
elicotteri privati, più volte finito nell'occhio del ciclone, potrebbe diventare
la base strategica di controllo e di comando alcune operazioni di emergenza nel
caso di attacco Usa in Afghanistan.
"Ci hanno comunicato
di stare pronti - sottolinea un responsabile della Protezione Civile -, perché
Bresso potrebbe giocare un ruolo strategicamente importante nella lotta al
terrorismo in tutta la Lombardia e in parte del Nord Italia. Dalla sua pista
potrebbero infatti decollare gli elicotteri che trasportano personale
specializzato nella lotta alla guerra chimica". In caso di inquinamento delle
falde acquifere proprio dal comune di Bresso decollerebbero, secondo le prime
ipotesi, gli uomini di una squadra di emergenza per cercare di arginare la zona
colpita.
A portare i responsabili del settore Emergenza
e Protezione Civile verso la scelta dell'aeroporto bressese, l'esistenza, presso
lo stesso di un modernissimo centro polifunzionale. Non sarebbe però questa la
prima volta che l'eliporto di Bresso si trova a giocare un ruolo fondamentale.
Già durante gli scontri nei Balcani, infatti, presso la vicinissima ex caserma
militare, la Croce Rossa ha istituito (ed ancora oggi è attivo), il centro di
coordinamento provinciale per l'emergenza umanitaria.
Sembra così allontanarsi l'ipotesi avanzata da
alcuni politici locali che, dopo gli incidenti avvenuti presso l'eliporto
bressese, ultimo solo in ordine di tempo quello che è costato la vita a un
istruttore di volo e al suo allievo, precipitati a poche centinaia di metri
dalla pista riservata all'atterraggio, di chiudere definitivamente i battenti
del centro. Una notizia accolta con favore dai bressesi che, nonostante i
piccoli disagi causati dalla vicinanza dell'aeroporto vedono nella struttura un
importante punto di appoggio per qualsiasi tipo di emergenza.
(6 OTTOBRE 2001, ORE 15:53)
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