CINISELLO BALSAMO Ancora una volta il bacino d'invaso del Parco Nord si è trasformato in una piscina di fango, al punto da richiedere interventi di disostruzione, di lavaggio, e di smaltimento dei solidi residui. Questa volta, a riempire il bacino ci hanno pensato le precipitazioni estive che in questi due mesi sono puntualmente cadute sul nord Milano. La vasca volano, realizzata all'interno dell'area verde del Parco Nord, al confine dei comuni di Cinisello Balsamo e Bresso, era stata inizialmente pensata proprio per raccogliere le acque piovane in eccesso, causa dei costanti allagamenti della zona di Niguarda, dove il fiume Seveso scorre sottoterra. Al momento della sua realizzazione non si poteva immaginare che in occasione di piogge insistenti, particolarmente frequenti nell'alta pianura padana, il letto del bacino restasse puntualmente allagato per diversi giorni. Sul fondo della vasca infatti, così come si legge in un rapporto del settore dei lavori Pubblici del comune di Cinisello Balsamo, «la velocità delle acque, una volta terminato l'evento meteorologico che ha provocato il riempimento della vasca volano, non è sufficiente a smaltire totalmente il limo presente nelle acque reflue». Un fenomeno che richiede puntuali, costanti, e costose opere di pulizia. Il disagio aumenta se si considera che il bacino d'invaso è anche sede di un' importante intervento di recupero ambientale. Sulla sommità dell'anello, che costituisce la vasca, è già realizzato il tracciato della pista del nuovo velodromo, uno spazio dove tutti i ciclisti del parco potranno sfrecciare alla velocità desiderata. I cattivi odori che emanano i fanghi residui sul fondo del bacino rappresentano quindi un grosso problema. Oltre che per il funzionamento stesso dell'impianto, il problema resta anche per i molti frequentatori del parco, che, già adesso, si concedono qualche sprint sulla pista del futuro velodromo.
di Luca Pesante
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