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Corriere della Sera - L'aeroporto nel parco divide i Comuni

01 giugno 2001


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Il comitato che si oppone al campo di volo torna alla carica, mentre l'Aeroclub ribadisce il no al ventilato trasferimento a Linate

L'aeroporto nel parco divide i Comuni

Cinisello chiede di eliminarlo, Bresso favorevole al trasloco nella vicina area militare in disuso

BRESSO - L'aeroporto civile nel Parco Nord Milano torna a far parlare di sé. A rispolverare la questione è il Comitato per l'allontanamento dell'aeroporto di Bresso che l'altra sera, in aula consiliare, ha riunito amministratori, associazioni e cittadini per rilanciare la sua battaglia. Chiaro l'obiettivo: mandare via l'Aeroclub Milano, la cui attività è considerata pericolosa per la popolazione e incompatibile con il parco. Altrettanto chiara la proposta: costituire una Conferenza dei rappresentanti dei Comuni e delle associazioni firmatari della petizione promossa all'indomani dell'ultimo grave incidente, il 24 settembre del 2000. Quella domenica morirono due membri dell'equipaggio di un elicottero che, in fase di atterraggio, si schiantò in un prato: solo per miracolo non fece una strage tra la gente che, nella giornate di festa, affolla il parco.
«Ho l'impressione che si stia pericolosamente abbassando la guardia - ha detto Franco Poggio, del Comitato. - E'ora, insieme ai Comuni, trovare altre vie per fare pressione: l'aeroporto se ne deve andare». Velata, ma non troppo, l'accusa alle amministrazioni locali di aver allentato la morsa su Ministero, Regione e Provincia perché definiscano una volta per tutte incompatibili il campo di volo e il polmone verde.
«Non abbiamo accantonato la questione - ribatte Roberto Mauri, assessore verde all'Ambiente di Cinisello, che con Bresso confina -. Restiamo fermi sulla posizione, assunta con una delibera votata all'unanimità dal consiglio, che chiede alle autorità l'allontanamento definitivo dell'aeroporto. Ci siamo impegnati ad agire di concerto - aggiunge. - Ma bisogna tenere conto del fatto che i Comuni purtroppo hanno scarsa voce in capitolo: lo si è visto chiaramente in occasione della Conferenza dei servizi». Mauri si riferisce alla riunione tenutasi a Roma il 24 ottobre scorso, cui parteciparono tutti i soggetti coinvolti nella questione, tranne la Regione, ma che si concluse con un nulla di fatto.
Più disponibili a una politica dei piccoli passi, gli amministratori di Bresso. All'assemblea dell'altra sera il sindaco Giuseppe Manni, Ds, e l'assessore alle Attività produttive Fortunato Zinni si sono detti favorevoli all'ipotesi, non nuova, di uno spostamento dell'Aeroclub nell'adiacente area militare oggi in disuso.
«Questa soluzione - ha detto Zinni - libererebbe trenta ettari di verde da aggiungere al parco». Secondo il Comitato, questa soluzione farebbe però tramontare definitivamente l'obiettivo dell'allontanamento dell'aeroporto: il trasloco, infatti, costerebbe dieci miliardi. L'idea piace, invece, al Parco Nord e all'Aeroclub Milano. «Mi compiaccio perché l'ipotesi, del tutto impraticabile, di un nostro spostamento a Linate non viene più ventilata - ha dichiarato il presidente dell'Aeroclub Roberto Manzaroli. - Ci va benissimo invece la prospettiva dello spostamento nell'ex area militare».
Ma quanti chiedono che l'aeorporto se ne vada, hanno sottolineato che il trasloco sull'ex area militare non risolverebbe il problema sicurezza: la pista su cui decollano e atterrano i velivoli rimarrebbe dov'è. «La sicurezza nel nostro aeroporto è garantita da precisi requisiti internazionali» ha ribattuto il presidente dell'Aeroclub.
Laura Biffi


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